mercoledì 22 giugno 2011

LA SCIENZA PROPRIA A GESÙ

(al-'Ilm al-'îsawî)
(Futùhât, chap. 20)

Da dove viene e fin dove arriva? Quali sono le sue modalità? Riguarda l’ "altezza" del mondo o la sua "larghezza", o ancora tutte e due allo stesso tempo?

Versi:
La scienza di Aïssà (Gesù) è quella di cui le creature ignorano il valore.
Questa scienza restituisce la vita ad un essere di cui la terra era la tomba.
L'Insufflazione (Nafkh) (con cui vivifica) equivale all'Autorizzazione (Idhn) di Quello che risiede nascosto, ed al Suo Comando creatore (Amr)
In verità, il suo Lâhût, Natura divina che, nell'invisibile, era suo "bel-padre” (çihr),
È un Spirito che ha preso forma sensibile, Rûh mumaththal, e di cui Allah manifestò il segreto.
Quando lui (Gesù), è uscito dal mistero della Dignità divina, mistero di cui Allâh aveva nascosto la piena luce,
È diventato creatura dopo essere stato un puro Spirito (Rûh) ed Allàh Lo illumina, di Santità.
In Lui apparve il Suo Comando (Amr) e Lui soddisfa e dà la gioia.
A chi è come Lui (Aïssâ) Allah renderà un’ immenso ricompensa.

Sappi - e che Allah ti conferma per il Suo aiuto - che lo scienza aïssawie, propria a Gesù, è la scienza delle lettere ('ilm al-Hurûf). È per questa ragione che Aïssâ aveva ricevuto il potere di insufflazione della vita, (an-nafkh) che consiste in quest’ "aria", (hawâ) che esce del fondo del cuore e che è spirito di vita, (rûh al-hayât). Quando il soffio nel suo tragitto espiratorio verso la bocca del corpo, fa delle fermate, i luoghi di queste fermate si chiamano "lettere" (hurûf, sing. harj) e lì sono manifestate le entità proprie alle lettere. Quando queste lettere sono messe in composizione sembrano dare vita sensibile alle idee, (al-ma'ânî) e ciò costituisce la prima cosa che la Dignità divina, al - Hadrah al-ilâhiyyah, manifestò nel mondo.

Le entità essenziali [delle cose] (a'yân) nel loro stato non-esistenziale ('adam) non sono dotate di altri rapporti esistenziali (nisab) dell'udito, (as-sam'); queste entità erano così in loro stesse, nel loro stato non-esistenziale, predisposte a ricevere il Comando divino esistenziatore, quando questo doveva portar loro l'esistenza. Quando dunque Dio dice loro: Sii (Kun)!, si costituirono esistenze in quanto alle loro entità. Così la Parola divina, al-Kalâm al-ilâhî, fu la prima cosa che hanno percepito da parte di Dio - che sia esaltato! - sentendo per ciò un modo di linguaggio attribuibile alla Dignità divina - che sia glorificata!

La prima parola che fu composta è kun = "sia"! che è costituita da una radice di tre lettere: kâf wâw e nûn ; ciascuno dei nomi di queste lettere è, a sua volta, trilittero, apparve così il numero 9 la cui radice (quadrata) è 3, il primo numero dispari - fard . Ora, a causa del 9, tutte le unità numerali procedono loro stesse del verbo kun, e ci fu così una doppia manifestazione: quella delle cose numerate e quella del numero. Da ciò viene anche che le premesse di un sillogismo sono costituite con tre termini - anche se ce ne sono apparentemente quattro, perché, uno dei termini si ripete nelle due premesse, non c'è in realtà che tre. È dal dispari - fard che fu esistenziato l'universo - e non dall’uno (al-wàhid).

Allah ci ha istruiti che la causa della vita nelle forme (şuwar, sing. şûrah) degli esseri generati è solamente l'insufflazione divina, (an-najkh al-ilâhî), dicendo (a proposito di Adamo): E quando l'ebbi formato perfettamente e gli ebbi insufflato il Mio Spirito, (gli Angeli) caddero davanti a lui in prosternazione .

Lo spirito di cui si parla in questo testo è il Soffio, an-Nafas con cui Allah vivifica la Fede e che manifestò. L'inviato di Allah - che Allah gli accorda la grazia e la pace! - ha adoperato questo termine dicendo: Il Soffio del Tutto-misericordioso, Nafas ar-Rahmân, mi viene dal lato dello Yémen . Da questo soffio di misericordia fu ravvivato nei cuori dei credenti la "forma" (sùrah) della fede così come la "forma" delle regole stabilite dalla Legge.

Aïssâ ricevette la scienza del Soffio divino che entra in questa insufflazione e la rispettiva relazione di origine (nishah) , egli dunque soffiava nella "forma" che si trovava in un sepolcro o nella "forma" dell'uccello che aveva fatto lui stesso con l’argilla e l'essere corrispondente alla "forma" in causa si ergeva vivente per l'autorizzazione divina, (al-Idhn al-ilâhî) che entrava in questo insufflazione ed in questa aria. Non era la propagazione (sarayâri) dell'autorizzazione divina nell'insufflazione non ne sarebbe mai risultata la vita in una "forma" qualunque fosse.

È dal Soffio del Tutto-misericordioso che proviene lo scienza aïssawia ad Aïssâ ed egli ravvivava i morti con il suo atto di insufflazione—su di lui il saluto! —ed il soffio si fermava nelle forme in cui era introdotto: è ciò che del resto costituisce il destino che Allah possiede di tutti gli essere esistenti. È per questo stesso destino che l'essere giunto ad Allah quando "tutte le cose arrivano da Lui."

Quando l'uomo, per esempio, durante la sua ascensione spirituale (m'râj), si libera verso il suo Signore, accosta nel suo percorso (attraverso i piani sovrapposti dell'essere) tutto il mondo, prendendo al passaggio ciò che gli è affine in un tale mondo, che non gli resta alla fine che solo il "segreto" (sirr) che ha di Allah, l’unica cosa per la quale possa vederLo e sentire la Sua Parola, perché Allah è troppo sublime e santo per essere afferrato se non per Sé Stesso . Quando questo essere ritorna da questo grado contemplativo (mashhad) la sua forma che era stata decomposta durante la sua esaltazione ('urûj) si ricostituisce e l'universo, ad ogni grado, gli restituisce ciò che gli aveva trattenuto come parte imparentata, al piano di esistenza corrispondente, ogni mondo non supera in nessun modo i limiti del suo genere. Il tutto si riunisce intorno a questo "segreto divino" dunque e si riformi integralmente su lui.

È per questo "segreto" del resto che la "forma" dell'essere canta le lodi del suo Signore, in un altro modo non saprebbe mai farne la vera lode; se la "forma" facesse lode da parte sua e non da parte di questo segreto, non apparirebbero più il favore divino (al-fadl al-ilâhî), né la grazia (al-imtinâri) al riguardo di questa forma stessa; ora è stabilito fermamente che la grazia esiste al riguardo di tutte le creature e ciò vuol dire che è stabilito che ciò che Allah riceve come magnificazione ed elogio da parte della creatura, provenga da questo "segreto divino": è Dio che Si loda e gloria Sé, è il Molto divino che ritorna alla "forma", all'epoca delle sue azioni di lode e di glorificazione, questa "forma" lo riceve a titolo di grazia e non a titolo di diritto di una creatura su Allah; quando Allah ammette che un essere creato abbia un diritto su Lui, lo fa in Sé imponendo Sé Stesso.

Le "parole" (kalimât) provengono dalle "lettere" (hurûf), e le lettere provengono della "aria" (al-hawâ) e l'aria proviene del Soffio rahmaniano. Per i Nomi (al-Asmâ) appaiono gli effetti negli esseri creati ed è lì che finisce la scienza aïssawia.

D’altra parte l'uomo, per la virtù delle parole (venute dunque dal Tutto-Misericordioso), fa quello che la Dignità rahmaniana gli accorda del Suo Soffio, è per questo che si drizzerà la "vita" delle cose chieste per mezzo di queste parole: così l'ordine delle cose è di circolare continuamente, poiché le parole venute dal soffio di grazia tornano alla loro sorgente per riportare ancora grazia.

Sappi che la vita che hanno gli spiriti appartiene a loro per la loro stessa essenza, perché ogni essere vivente è vivente per il suo spirito. Il Samaritano, del popolo di Mosé, conosceva tale realtà; quando vide l'angelo Gabriele, sapendo che lo spirito dell'angelo costituiva tutto il suo essere e che la vita che aveva gli apparteneva anche per il suo essere, sapeva anche che ogni luogo calcato da lui, a causa della sua condizione di "rappresentazione sensibile" (itamthîl) , diventava "vivente" in virtù del contatto con questa forma sensibile, (as-şûrah al-mumaththalah) prese dalle tracce dell'angelo un "pugno" di polvere secondo ciò che Allah ha notificato riportando le parole del Samaritano: Ed io ha preso un pugno delle tracce dell'inviato, celeste . Quando il Vitello fu costituito e fu formato, il Samaritano gettò su lui di questo pugno ed il Vitello, animato, muggì. Aïssâ - su lui il Saluto! - essendo "Spirito" (Rûh) come l'ha chiamato -ed Allah lo costituì Spirito nella forma stabile di un essere umano, come costituì Gabriele nella forma passeggera di un beduino- risuscitava i morti con la semplice insufflazione. Avendolo poi, Allah, confermato con lo spirito della Santità (Rûh al-Quds) fu così Spirito confermato da uno Spirito che era puro della sozzura propria agli esseri cosmici.

Il principio di Tutto è l’essere Vivente di tutta l’Eternità (al-Hayy al-Azali) che è identico alla vita senza fine; la distinzione tra eternità senza principio (azal) ed eternità senza fine (abad) è introdotta solamente dall'esistenza del mondo e dal suo carattere avventizio.

Questa Scienza è quella che si ricollega alla "altezza" (tût) ed alla "larghezza" ('ard) del mondo, intendendo con questo, da una parte, il mondo spirituale (al-'âlam ar-rûhânî) che è quello delle Idee pure (al-Ma'ânî) e del Comando divino (al-Amr) e, d’altra parte il mondo creato ('âlam al-khalaq) dalla natura grossolana (at-tabî'ah) e dei corpi (al-ajsâm), il tutto appartiene ad Allah: La Creazione ed il Comando non sono i Suoi? . Di': Lo spirito fa parte del Comando del mio Signore! . Benedetto o Allah, il Signore dei Mondi! . Questa era la scienza di Al-Hussayn ibn Mansoûr Al-Hallâj che Allah gli faccia misericordia! - Quando sentirai qualcuno delle persone della nostra Via trattare delle Lettere (Hurûf) e dire che tale "lettera" ha tante braccia o spanne di "altezza" e tante in "larghezza", come hanno fatto Al-Hallâj e altri, sappi che con "altezza" intendono dire la sua virtù operativa (fi'l) nel mondo degli spiriti, e con "larghezza" la sua forza operativa nel mondo dei corpi: la misura menzionata allora ne è la caratteristica distintiva. Questa terminologia tecnica è stata istituita da Al-Hallâj.

Quelli tra i Realizzati Certificati, (al-Mu haqqiqûri) che conoscono la realtà del Kun possiedono la Scienza di Gesù, (al-'Ilm al-'îssawt) e quelli che esistenziano per la virtù della loro energia spirituale (himmah) qualche essere (kâ'inât) lo fanno solamente in virtù di questa Scienza .
* * *
Il 9 appare con la realtà di queste tre lettere (del Kun), e con quel numero apparvero tra le cose numerate (o nominate), i 9 Cieli e, per i movimenti dell'insieme dei 9 Cieli ed il corso dei pianeti, fu generato il Basso-mondo (ad-Dunyâ) con ciò che contiene; così, per i loro movimenti, questo mondo con ciò che contiene sarà distrutto. Per il movimento della sfera più alta tra le 9 fu esistenziato il Paradiso con ciò che comporta. Tutto come all'epoca del movimento di questa sfera più alta è prodotto da ciò che c'è nel Paradiso, dal movimento della seconda sfera che segue la più alta è prodotto il Fuoco, è con questo che si trova, sia la Risurrezione che l'Uscita dalle tombe, l'Assembramento e lo Spiegamento. A causa di ciò che abbiamo menzionato, il Basso-mondo è mescolato: la delizia mescolata col castigo. A causa di ciò che abbiamo menzionato rispettivamente, il Paradiso è tutto intera delizia ed il Fuoco ogni intero castigo.

La mescolanza della composizione attuale cesserà per gli esseri (uscendo da questo mondo per la vita futura) perché la condizione di esistenza della vita futura non ammette la complessità che hanno gli esseri quaggiù: è la grande differenza tra la vita di questa Basso-mondo e la Vita futura, tranne per quel che concerne la costituzione naturale (nash 'ah) della gente del Fuoco, - quando la Collera divina è finita, il suo limite essendo stato raggiunto in ciò che li riguarda, questa Collera è seguita dalla Misericordia, la quale aveva preceduto la collera nel tempo - l'autorità della Misericordia si impone di nuovo al loro riguardo, la loro forma (şurah) essendo rimasta la stessa senza cambiamento. Del resto, se la forma della Misericordia fosse cambiata sarebbero sottomessi al castigo. - Così, questi esseri sono retti inizialmente, dal permesso di Allah ed investiti da parte Sua, per il movimento della seconda sfera celeste, quella che segue la più alta, e che produce un castigo destinato ad ogni ricettacolo disposto al castigo al loro riguardo - e se diciamo "ad ogni ricettacolo disposto al castigo», Quando sarà consumata il periodo (del Fuoco) che è di 45.000 anni, ci sarà stato castigo (effettivo) per tutto quel periodo per le sue persone (ecco come): questi sono puniti, innanzitutto, con un castigo continuo, senza interruzione, per 23.000 anni.

Poi il Tutto-misericordioso (ar-Rahmân) manda loro un sonno (nawmah) durante il quale perdono ogni sensibilità, ciò corrisponde alla parola di Allah: Non vive né non muore , così come alla parola dell'inviato di Allah - su lui il saluto! - a proposito delle persone del Fuoco, destinati al Fuoco: Non muoiono né vivono ciò riguarda lo stato di questi esseri durante le epoche dove perdono la loro sensibilità. Questo stato è analogo a quello delle persone castigate in questo Basso-mondo che svengono a causa della violenza dello spavento o della forza eccezionale del dolore. Le persone del Fuoco restano in questo stato (di sonno) per 19.000 anni, poi si svegliano dal loro svenimento (ghashvah) - ora, avendo Allah sostituito le loro pelli con altri pelli , sono puniti in queste nuove pelli per 15.000 anni; cadono poi di nuovo in svenimento e restano così per 11.000 anni; si svegliano poi di nuovo mentre Allah ha sostituito ancora le loro pelli con altre affinché possano apprezzare di nuovo il castigo e, fatto questo, apprezzano di nuovo il castigo doloroso durante 7.000 anni; poi ricadono in svenimento per 3.000 anni; poi si svegliano ed Allah accorda loro un diletto (ladhdhah) ed un riposo (râhah), analoghi a quelli che prova l'uomo che si addormenta stanco e che si sveglia, riposato .

Questo proviene dalla "misericordia divina che prevale sulla Sua Collera" e che si distende (wasi 'at) ad ogni cosa." La Misericordia esercita allora il suo potere di perpetuazione che deriva del nome divino Al-Wâsi': "Quello che si distende e contiene vastamente" per cui Allah si distende ad ogni cosa l'avvolgendola con la (Sua) misericordia e con la (Sua) scienza . Allora gli esseri non sentono più di dolore e come questo stato si perpetua per loro, che lo trovano piacevole , dicono: "Siamo stati dimenticati e non chiediamo niente, per paura di ricordare il ricordo del nostro caso, mentre Allah ci ha detto: "Rimanete e non mi parlate! ."

È così che tacciono, e si tengono avvolti in un velo; non resta loro del castigo che la paura di un ritorno del ca-stigo; è questa porzione di castigo che è perpetuata in essi, la paura che è un castigo psichico non sensoriale, ma può arrivare che in certi momenti dimentichino la paura stessa. La loro felicità consiste nella tranquillità dal lato del castigo sensoriale, e ciò viene da quel che mette Allah, nei loro cuori, in quanto possiede una vasta misericordia. Difatti, Allah dice: Oggi vi dimentichiamo, siccome avete dimenticato... È di questo fatto che ci dicono "sono stati dimenticati" (nusînâ) quando non sentono più i dolori. A ciò si riferiscono anche le parole dimenticarono Allah e li ha dimenticati e: parimenti oggi tu sarai dimenticato , questo significa "sei abbandonato nella Geenna", perché il nisyân è "oblio", l’"abbandono"; se, la radice adoperata in tutte le parole tradotte qui con l'idea di "oblio" è considerata avere come terzo radicale, l’hamza, e non lo yâ il suo senso è "a scoppio ritardato."

La parte di felicità che hanno le persone del Fuoco è l'assenza di castigo, e la loro parte di castigo è l'arrivo del castigo in sé, perché non hanno nessuna sicurezza per via di notificazione del lato di Allâh. Sono protetti tut-tavia in certi momenti, contro la paura dell'arrivo del castigo. Così una volta ne sono protetti per 10.000 anni, un'altra volta per 2.000 anni, poi ancora per 6.000 anni, ma non escono da questi limiti, perché occorre che tra-scorrano un tale tempo determinato.

Infine quando Allah vuole accordar loro un favore dal suo nome Ar-Rahmân, considerano lo stato in cui si tro-vano allora e la loro uscita dal castigo in cui erano stati immersi ed essi sono favoriti finché dura questo sguar-do; ora ciò può durare 1 una volta.000 anni, un'altra volta 9.000 anni, un'altra volta 5.000 anni, ciò può durare ancora oltre o meno. Tale è la situazione di questi esseri nella Geenna, restandoci continuamente, perché ne sono gli abitanti abituali.

Ciò che abbiamo appena menzionato in questo capitolo proviene dallo scienza aïssawia ereditata dal Maqâm Muhammadiano. Ed Allah dice la verità, ed Egli guida sulla Via

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