lunedì 8 febbraio 2010

mercoledì 3 febbraio 2010

AI PIEDI DI ŚRĪ ŚRĪ KĀLIKĀ
Mahā-Devī è chiamata Kālikā
(16 parte della luna, quella che non si manifesta)
perchè Ka è Brahma, La è Ātmā, I è Shakti, A è Ananta (beatitudine).
Così si dice che Mahādevī sia quel sottile Ātmā dell'universo.
Senza inizio e senza fine:
Il suo Corpo è blu, perché Lei pervade il Mondo come il cielo blu.
come coscienza essenziata della qualità bianca-pura-spirituale,
la immaginiamo nera, ma Lei è senza colore, superiore al colore del mondo,
regge la manifestazione ma non si manifesta.

I suoi capelli sono arruffati (Muktakeśī), perché sebbene sia immutabile,
lega infiniti Jiva (esseri viventi) con i vincoli di Māyā,
(simboleggiati dai Suoi capelli arruffati).
Lei rende liberi (Mukta) Brahmā, Vişŋu e Maheśvara, che sono Keśa
(lett. hanno la criniera color zafferano).
La immaginiamo con tre occhi, Sole, Luna e Fuoco,

Perché lei stessa è Virad-Prajapati, signora  di tutte le creature,
è testimone del passato del mondo, del presente e del futuro, Lei vede tutto.
La dipingiamo come se portasse i corpi morti di due ragazzi come ornamento per le orecchie,
perché Le è molto caro il fanciullesco ed imperturbato (Nirvikāra) Sādhaka.
quei Sādhaka che sono semplici come bambini hanno la vera conoscenza e Le sono cari.
Un tale Sādhaka raggiunge tutte le forme di conoscenza e di ricchezza e può incantare il mondo intero.
Si dice che abbia grandi denti, e la lingua penzoloni.
I suoi denti bianchi sono il morso di Sattva-Guŋa: mastica la nera ignoranza (Tamas) dei suoi sadhaka
il rosso della lingua penzoloni e due rivoli di sangue agli angoli della bocca indicano il Rajas Guŋa
(è lei che produce la qualità del rajas, perché lei è sattvagunamaka-essenziata di sattva guna).
Tiene nella Sua mano una tazza ricavata da un cranio umano,
Cinmayī (fatta di puro pensiero) Mahādevī,
beve il vino dell'illusione che sorge dal Tamas Guŋa del Suo Sādhaka,
coi mezzi del rajoguŋa di Sattva-pradhāna
È la sola Creatrice, Preservatrice e Distruttrice di milioni infiniti di Mondi,
ha sul Suo Corpo il marchio della Yoni che significa creazione;
i seni alti e pieni, che denotano conservazione;
il suo viso è terribile simbolo della distruzione di tutte le cose.
La si dipinge adorna d'una ghirlanda di teste mozzate,
perché Lei è lo Shabdabrahman (suono primordiale)
quelle teste sono le cinquanta lettere(tutti i suoni e gli oggetti indicati dai nomi).
Le sue mani destre: la superiore e la più bassa mostrano l'Abhaya ed il Vara Mudrā,
Perché Lei distrugge i pericoli, e concede i desideri agli Sakāma-Sādhakā.
La mano sinistra superiore è dipinta come se maneggiasse una spada,
Perché spezza i vincoli dell'illusione per il Nikāma(senza desideri)-Sādhaka
La sua mano sinistra più bassa, dicono, regge una testa umana,
perché Lei accorda Tattvajñāna (conoscenza dei principi essenziali).
È stata chiamata Digambarī (vestita di spazio), perché essendo il brahman (Brahmarūpiŋī)
è libera dai vincoli di Māyā ed indifferente (Nirvikāra).
La dipingono come se portasse una cintura di mani umane:
le mani sono il principale strumento del lavoro(Karma),
tutti i Jīva con i loro Karma sono fusi nell'Avidyā Śakti di Mahāmāyā,
(Shakti indifferenziata,compatta in se stessa, che tiene chiuse in sé tutte le possibilità).

Dicono che stia eretta sul petto del cadavere di Śiva,
perché è lo Stato Supremo (Paramapada) e Svarūpāvasthā(che non guarda verso alcun luogo)
Lei è Mahādevī (una con Śiva) ed è Nirguna (senza Qualità) ed immutabile (Nirvikāra),
Così è vista nel Viparīta-maithuna con Mahākāla (grande Tempo).
Perché all'inizio di un Kalpa, Lei non è mai felice (Nityānandamayī),
ma quando si unisce a Śiva trova piacere nel lavoro della creazione,
che realizza portando l'immutabile Paraśiva, sotto il Suo dominio (Vaśībhūta).
Si dice che viva nell'ara crematoria,perché quando, alla fine di un Kalpa
tutte le cose nell'universo da Brahma ad un filo di erba sono dissolte nel Mahākāla,
Lei è cosa sola con quel Mahākāla, paragonato all'ara crematoria
e perchè alla morte dei Jīva esiste come il Jīvātmā individuale è nella terra che arde.
Il suo Yantra per l'adorazione è composto da un cerchio che simboleggia Māyā,
e da un loto con otto petali che denota le otto parti di Prakŗti,
tre Pentagoni che rappresentano le sue quindici parti
(le quindici Nitya di Kalika) e da Bindu che esprime Śiva-Śakti
Perché Lei, come Paramātmā,esiste nei corpi grossolani e sottili
costituiti dai tre Guŋa e dai ventiquattro Tattva,
Il suo Bīja 'Krīm', Regina di tutti i Mantra, è puro Sattva Guŋa,
è coscienza (Caitanyamayī), e accorda Godimento e Liberazione,
Lei è adorata come Dakşiŋā perché solo Lei accorda il pieno frutto
di tutte le forme di Upāsanā (avvicinamento al divino) e Yajńa (sacrificio).
Lei, questa Mahādevī che è Saccidānandarūpiŋī (essenza di essere-coscienza-beatitudine),
è il perdono stesso che perdona tutte le offese che ho commesso nel chiarire questo il Suo Inno.
Śaмbhu con le Sue cinque bocche non è capace di riferire le Sue qualità.
Perdoni tutta la mia puerilità. Sia fausta e protegga la mia vita,
protegga la mia reputazione mia moglie, i figli e la salute.
Ed alla morte mi accordi la Liberazione. O Madre del Mondo, a te m'inchino.
ŚRÎ VIMALĀNANDA-ŚVĀMĪ